Bio-testamento: minori e incapaci

DIVULGAZIONE  DELLA  LEGGE  SUL  TRATTAMENTO BIOLOGICO  APPROVATA  IL  14  DICEMBRE  2017  - 
(Legge 22 dicembre 2017 pubblicata della G.U. del 16 gennaio 2018 entrata in vigore il 31 gennaio 2018).
 
Come vi avevamo promesso continuiamo l’iniziativa di divulgazione del testo della citata legge che riguarda tutti i cittadini.
Riportiamo integralmente l’art. 3 intitolato: minori e incapaci.
Poniamo all’attenzione di colui che crede di non esservi incompreso che ciascuno di noi, per età, per patologia insorgente, per incidente o altro potrebbe entrare in questo novero.
 
Art. 3
(Minori e incapaci)
 
1.     La persona minore di età o incapace ha diritto alla valorizzazione delle proprie capacità di comprensione e di decisione, nel rispetto dei diritti di cui all’articolo 1, comma 1.  Deve ricevere informazioni sulle scelte relative alla propria salute in modo consono alle sue capacità per essere messa nelle condizioni di esprimere la sua volontà.
2.    Il consenso informato al trattamento sanitario del minore è espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore tenendo conto della volontà della persona minore, in relazione alla sua età e al suo grado di maturità, e avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita del minore nel pieno rispetto della sua dignità.
3.    Il consenso informato della persona interdetta ai sensi dell’articolo 414 codice civile è espresso o rifiutato dal tutore, sentito l’interdetto ove possibile, avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita della persona nel pieno rispetto della sua dignità.
4.    Il consenso informato della persona inabilitata è espresso dalla medesima persona inabilitata.  Nel caso in cui sia stato nominato un amministratore di sostegno la cui nomina preveda l’assistenza necessaria o la rappresentanza esclusiva in ambito sanitario, il consenso informato è espresso o rifiutato anche dall’amministratore di sostegno ovvero solo da quest’ultimo, tenendo conto della volontà del beneficiario, in relazione al suo grado di capacità di intendere e di volere.
5.    Nel caso in cui il rappresentante legale della persona interdetta o inabilitata oppure l’amministratore di sostegno, in assenza delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) di cui all’art. 4, o il rappresentante legale della persona minore rifiuti le cure proposte e il medico ritenga invece che queste siano appropriate e necessarie, la decisione è rimessa al giudice tutelare su ricorso del rappresentante legale della persona interessata o dei soggetti di cui agli articoli 406 e seguenti del codice civile o del medico o del rappresentante legale della struttura sanitaria.
 
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