Prevenzione Ambientale Nella Bassa

Le sostanze inquinanti possono essere di qualunque genere: gas, polveri, residui di combustione, liquidi, ma anche radiazioni elettromagnetiche, sostanze radioattive, rumori e vibrazioni. Negli ultimi anni, sui giornali, nei libri, in TV il tema dell’inquinamento ambientale viene trattato frequentemente, in quanto rappresenta un fattore di degrado per l’ambiente e di serio pericolo per la salute.
Le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera in forte concentrazione sono il monossido di carbonio, l’ossido e il biossido di azoto, l’anidride solforosa, l’ozono e le polveri, oltre a benzene e idrocarburi in minori quantità, e derivano tutte dalla combustione del petrolio, dai processi industriali, dalle infrastrutture e dagli impianti di refrigerazione e riscaldamento.
 
A rendere più aggressiva l’azione degli elementi inquinanti è la deforestazione, che inibisce la capacità dell’ambiente naturale di assorbire l’anidride carbonica, oltre a provocare forti squilibri all’ecosistema e alla catena alimentare.
La contaminazione dell’acqua e dell’aria dovuta ai processi industriali, al traffico, alla quantità di rifiuti tossici e alle esalazioni chimiche dovute alla loro combustione spesso abusiva, ha provocato l’insorgere di molte malattie dovute al contatto diretto con gli agenti inquinanti.
L’inquinamento ambientale in Pianura Padana riguarda soprattutto la contaminazione dell’aria, causa di morti premature, di patologie cardiache e respiratorie e del diffondersi di numerose forme di tumore.
Possiamo fare poco, ma qualcosa si. Intanto dobbiamo cercare di usare mezzi pubblici, la bicicletta o andare a piedi. Sarebbe molto utile, in certi paesi è ormai un’abitudine, da noi ancora no, usare una mascherina (oggi quanto mai d’obbligo). Quando facciamo sport, camminata o corsa, evitiamo di uscire nei giorni di allarme inquinamento, e negli altri giorni preferiamo parchi e giardini, evitando le zone trafficate. In macchina teniamo i finestrini chiusi con ricircolo d’aria acceso e spegniamo il motore se siamo imbottigliati. A fine giornata, un lavaggio nasale con acqua fisiologica potrà aiutare a ripulire le vie aeree.
Per depurarsi dalle tossine vale sempre il consiglio di bere molta acqua, anche due litri al giorno, oltre a una antiossidante tazza di tè verde o una tisana a base di malva o grindelia, erbe preziose per purificare le vie respiratorie.
Piantiamo degli alberi che creino una barriera davanti a casa per proteggerla dal vento e dal sole. Gli alberi decidui forniscono ombra in estate, ma permettono ai raggi caldi di entrare in casa durante i mesi più freddi. Quelli sempreverdi forniscono una protezione sempre, anche dal vento. Gli alberi assorbono l’anidride carbonica e rilasciano ossigeno, migliorando la qualità dell’acqua della zona e contribuiscono a rendere il terreno più fertile per le altre piante.
Se possediamo un giardino adattiamolo ai nuovi bisogni, ci serve un angolo dove fare compostaggio, un altro angolo dove raccogliere acqua piovana; piantiamo diverse piante che attirino differenti animali selvatici e magari, e questo sarebbe una cosa ottimale, creiamo un piccolo orto corredato di alberi da frutto.
 
Facciamo quindi, Beneficenza intelligente, scegliamo una associazione come la nostra che si impegna nelle questioni ambientali, in particolare l’Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla O.D.V., tramite il proprio Comitato Scientifico, ha promosso screening sulla formaldeide e sui residui di pesticidi nei coltivatori della Bassa Reggiana ( RE.P-CO.B.RA ).
Ha potuto verificare l’utilizzo dei pesticidi e dei fertilizzanti di sintesi nell’agricoltura convenzionale che ha determinato profonde conseguenze sull’ambiente e sull’uomo. Residui di pesticidi sono presenti nel terreno e nelle acque, nel cibo e nelle carni, e persino nei tessuti delle specie viventi. Per molte sostanze si tratta di molecole insidiose, dotate di un particolare tropismo per i lipidi e per il tessuto adiposo con i quali si legano e attraverso i quali vengono trasmessi dalla madre al figlio durante la gestazione o con l’allattamento al seno. L’uomo, pertanto, rappresenta per i pesticidi un bersaglio facile, sia a riguardo dei diretti utilizzatori, gli agricoltori, sia per tutti noi che li assumiamo costantemente a basse dosi attraverso il cibo.
 
Il Presidente
Paolo Mantovani