La terapia del dolore: hospice

Nel 2015 pubblicammo l’articolo a firma della Dott.ssa Maria Teresa Agazzi dal titolo: Un Hospice per tutti.
Ora leggiamo sulla stampa nazionale che curare il dolore è un comandamento e un numero notevole di terapisti del dolore ha sottoscritto il decalogo che riportiamo di seguito:
  1. Sono un medico e rispetto il giuramento di Ippocrate.
  2. Devo curare il dolore.
  3. Devo prendermi cura della sofferenza che deriva dal dolore.
  4. Devo operare per il benessere della persona.
  5. Devo considerare imprescindibile la qualità delle cure.
  6. Devo impegnarmi affinchè sia garantito l’accesso alle cure a tutte le persone ovunque essi si trovino a nascere e a vivere.
  7. Devo evitare le diseguaglianze e curare tutte le persone senza distinzione di età, genere, etnia e religione.
  8. Devo basare la decisione terapeutica sul rispetto della volontà della persona e nella difesa della sua dignità.
  9. Devo condividere e promuovere il sapere e le conoscenze sulla cura del dolore.
  10. Questo è il mio impegno a migliorare la qualità di vita delle persone con dolore.
 
Quando ci riferiamo ai pazienti oncologici siamo perfettamente consci che il poter contare su una struttura così delicata è un vantaggio non indifferente. Un malato di tumore se non ha dolore accetta meglio le cure e la malattia. Sono aspetti clinici ma anche etici e troviamo perciò giusto che gli ingressi vengano coordinati con i medici di base che hanno seguito i pazienti fin dall’insorgere della malattia e sono a perfetta conoscenza delle situazioni familiari di ciascuno di loro. Il volontariato si affianca efficacemente alla struttura istituzionale con l’Associazione “Noi per l’Hospice” presieduta dal Rag. Spagnolo Stefano e collocata nella medesima sede di questo sodalizio.
 
La nostra è una sfida che va al di là della dimensione terapeutica e coinvolge aspetti umani sempre più pregnanti. La migliore sanità passa attraverso uno stretto connubbio tra operatore e malato in simbiosi fra loro. Medico e paziente che si guardano reciprocamente e con fiducia.