Tumore al seno: non tacere

Il tumore al seno ha la peculiarità di coinvolgere la sfera emotiva, psichica, sociale e familiare della donna che ne viene colpita.
Quando si arriva a determinare una diagnosi precisa occorre prima di tutto rendersi conto che da questa “malattia” si può guarire. Non rivolgere mai le spalle al problema, che non certo si risolve da solo, ma occorre affidarsi completamente alla figura dell’oncologo, coinvolgendo, questo si, la famiglia. Chiudersi in se stesse è un grave errore che può, nel tempo, rivelarsi fatale.
 
La scienza, oggigiorno, è in grado di mettere in campo attrezzature tecniche di altissimo livello, terapie innovative, farmacopea di ultima generazione, chirurgia ultra specializzata, psicoassistenza; tutti sistemi risolutivi del problema che siamo chiamati a risolvere.
Anche quando la “malattia” dovesse evolversi in fase metastatica, nuovi farmaci inibitori riescono a ritardare in maniera molto significativa la sua progressione fino alla cronicizzazione. Ciò significa prolungamento della vita femminile di parecchi anni.
 
La figura dell’oncologo diventa in questa circostanza, familiare ed alla quale affidare le proprie storie e il proprio vissuto: medico – amico – psicologo. L’Associazione Prevenzione Tumori Onlus Guastalla da oltre 25 anni partecipa a questa vera e propria battaglia attraverso l’acquisto di attrezzature (vedi R.N.M. – Mammotome Revolve – Rivelatore Blue Tooth – Pax Man) e borse di studio di specializzazione, affianca le pazienti con svariate iniziative, quali Ottobre Rosa, laboratorio estetico, etc etc; e l’attività oncologica dell’Ospedale Generale di Zona di Guastalla che serve tutta l’area della Bassa Reggiana e dell’oltrePo mantovano.
 
Anche tu, giovane, bella, carina e spensierata hai il dovere di autocontrollo e di solidarietà. “A me non può succedere” è una frase sciocca e bugiarda. A tutte può capitare anche ai maschi e tutti abbiamo bisogno di tutti.