Riflessioni di Luigi Tosi sul sistema sanitario americano

Dissertavamo, in tempi non sospetti, su “Filodiretto“ distribuito gratuitamente ai lettori in ogni Comune della Bassa Reggiana, del sistema sanitario U.S.A..
Con l’apparire della pandemia del Coronavirus esso ha evidenziato tutta la sua fragilità e inadeguatezza. Esso prevede che i propri cittadini non usufruiscano di un apparato sanitario pubblico nazionale né di prestazioni completamente gratuite.
Ciascuno è soggetto al pagamento delle spese mediche, incluse le degenze in Ospedale, mediante la stipula di contratti assicurativi. Essi sono molto onerosi  anche per le semplici visite mediche.
Le strutture sono in gran parte di proprietà privata. Secondo l’Active Labour Act solo il trattamento di emergenza è obbligatorio per gli ospedali, successivamente non lo è per tutti, specialmente per coloro che non possono permettersi il pagamento della degenza e cura (36,7%). Almeno il  5% di costor, pari a 45 milioni di persone, è privo completamente di assicurazione. Solamente tre Stati, Minnesota, Massachusetts, Connecticut e la città di S. Francisco, hanno adottato con la dovuta serietà la riforma sanitaria.
Pare che la stessa madre dell’ex Preidente Obama, deceduta  da alcuni anni per tumore, abbia avuto esperienze negative con la sanità americana.
L’ospedale d’emergenza costruito da Samaritan’s Pource in Central Park a N.Y. appartiene a una o.n.g. di origine protestante. E’ quindi consequenziale la criticità della lotta al coronavirus con codesto sistema.
Se poi aggiungiamo il dilettantismo Trumpiano che si avvale, quale deterrente, principalmente dell’esercito, capiamo perché gli U.S.A., con un quinto degli abitanti della Cina, ne abbia già  superato, per numero, i morti. E non è finita qui. Anche l’industria farmaceutica e la ricerca medica si basano sulla medesima concezione: l’utile. Se si ottengono risultati entro la data prefissata e il nuovo farmaco ha mercato bene, in caso contrario tutto è abbandonato. Il ricco è un unto del Signore, il povero e nullatenente è un reietto.
Esiste tuttavia una soluzione che l’Italia già sta sperimentando: solidarietà, sacrificio, isolamento, sostentamento popolare, disciplina, tenacia, riscoperta della famiglia, reciprocità nell’aiuto personale, nazionale e internazionale. Per i credenti:  preghiera, riflessione, bontà.
Per gli operatori sanitari: dedizione fino all’estremo dono della vita.
Tante vere virtù che suppliscono a ogni manchevolezza o difetto di sistema.
Questo ci permettiamo di suggerire a questa grande Nazione che in passato ci liberò dal flagello della guerra con il dono di migliaia di giovani eroi.
 
IL VICE PRESIDENTE
( Rag.Luigi Tosi )